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Discussione: Admin Blob

  1. #11

    (IT) Potere

    I potenti sono solo forti finché si da retta a loro. Io sono un combattente, un guerriero, e conoscendo le mie paure, so che anche i potenti li hanno, solo mille volte di più, perché sono mille volte più potenti e mille volte più deboli, nello stesso tempo



    Sono stato all'estero e ho visto cosa produce la nostra ricchezza nei paesi poveri. Ho avuto l'occasione di parlare alla gente come se fossi uno di loro, e ho spiegato il grande mistero della richezza, con le stesse frasi che ho usato in confronto a un banchiere italiano:

    Un paese è ricco, quando può dare cibo a tutti i suoi, e ci sia perfino un piccolo avanzo. Chi non ha cibo, è povero, di conseguenza, Europa è davvero molto povero. Se i veri ricchi chiudono il rubinetto, e le frontiere, e si tengono il cibo per conto loro, andremo tutti in rovina, da un giorno all'altro. Ma chi di voi (dicevo) ha il coraggio di rifiutare soldi, che non valgono nulla, e tenersi la raccolta? Chi di voi rimanda il commerciante di pesci nel suo paese, dicendogli che d'ora in poi lo mangiate voi?

    C'era un grande silenzio. Molti anni dopo, un capo delle loro tribù mi ha scritto due righe: Sei stato il primo parlare alla mia gente in questo modo, e per la prima volta hanno cominciato a pensare e lavorare per loro stessi. Non si sentono più vittime dei paesi ricchi, e nel piccolo e nel grande, le cose stanno cambiando. Sei stato onesto pur sapendo che ti potevano uccidere, e tu sai quanti hanno fatto questa fine...

    Era un villaggio nel selvaggio Nicaragua, e la palizzata del paese era ornata dalle teste dei nemici, centinaia. Non molto bello da guardare, e certamente un avviso di non dire una sola parola sbagliata, né fare come faresti a casa tua. Era gente che coltivava fagioli, e invece di disseccarli, li vendevano ai commercianti, come anche i cavalli, maiali e le loro attrezzature. Poi, quando cominciava scarseggiare il cibo, lo ricompravano al prezzo triplo, e siccome non ne avevano neanche i soldi, soffrivano la fame.

    Avevo detto che non comprendo come possono soffrire la fame in un paese che ha acqua tutto l'anno, che è caldo sufficiente per fare tre raccolte all'anno, che ha una terra fertile come noi ce la sogniamo soltanto, e una popolazione che scarsamente copre la superficie: 5 milioni di abitanti su un territorio grande come l'Italia.

    Ho detto, di non andare nelle città a cercare lavoro, perché vi sfruttano soltanto, e vi danno soldi sufficienti per bere. Poi tornate, più poveri di prima, stanchi, insoddisfatti. Fina alla prossima volta. Invece, se restate qui, soffrite la stessa fame, ma intanto potete fare per voi, e un domani avete abbastanza per sopravvivere.

    Comunque sia, mi hanno offerto una casa e un pezzo di terra, per quando avrò voglia di lasciare Europa. Bello, no? Così ho già due posti dove posso andare. Uno e sulle Canarie, 200 ettari, una valle intera, che mi è stata regalata da qualcuno che si era stufato della sua proprietà. Ci sono stato tre volte, solo per sedermi in cima al passo, al confine, a guardare fino al mare, e sentire il vento nella faccia, salutare la poca gente che passa, e sognare. Mi piace più del Nicaragua, ma Nicaragua ha più cibo. Sulle Canarie si muore di fame...

  2. #12

    (IT) La morte

    Non credo che la vita vale poco, per chiunque. Io la amo moltissima, ma ho dei limiti oltre quali non andrei. I limiti ce li diamo noi stessi, è il confine fra essere e non essere. Ogni essere vivente ha questo limite, e lo conosce, anche se molte volte inconsapevolmente. Il tuo gattino non è morto per farti un dispetto o per renderti triste, ma perché ha raggiunto il suo limite invalicabile, oltre cui non ha più avuto senso di continuare, e così si è abbandonato alla morte. E' vero che non si può evitarla, ma ciò non significa che è nostro nemico. La morte ci rende vivi e consapevoli, e più vicina è, più consapevoli siamo. Difatti, la morte è molto vicina a noi, neanche un passo lontanto; ci può prendere quando vuole, ma ci prende soltanto quando lo permettiamo, quando è giunto il nostro momento. Un piccolo dettaglio che è poco conosciuto. Io direi, dalla personale esperienza, che la morte è il nostro più grande amico che possiamo avere, ma tocca a noi scoprire in che modo ci può essere amico. Io sono sempre con un piede nella fossa, e sono consapevole che è così, per cui sto attento a tutto ciò che dico e faccio, come se fosse l'ultima cosa che farei.



    Lo spirito del tuo gattino ora sta in un mondo migliore, dove si sente libero e in pace. Sarà lì finché non si decide tornare in vita, forse mai. Comunque m'hai fatto venire un po' di tristezza anche a me. E' difficile sopportare la mancanza improvvisa di un essere vivente, qualunque sia. Forse perché vorremmo essere al posto suo? O perché non ha tentato di combattere ancora un po'? O perché non possiamo più mostrare un lato nascosto di noi stessi? Non lo so. La morte di qualcuno a noi vicino è una perdita, ed è la morte nostra di un sentimento che abbiamo potuto esprimere nella sua presenza. Sì, credo che è il motivo della nostra tristezza, la perdita della nostra vita condivisa...

  3. #13

    (IT) La morte II

    Sebbene questo è un sito software e abbiamo deviato già da tempo e aspetto soltanto che qualcuno ci bacchetta ma credo che non succederà perché siamo alla quinta pagina (troppa fatica arrivarci), continuo pure qui...



    Sono stato per 6 anni i monastero e ho visto tutto dal più vicino possibile. Concordo che vi siano Padri e Madri straordinari, ma sono rara eccezione. Dato che sono uno spirito libertino con una propria volontà ed opinione, mia decisione di lasciare il convento è stata accolta con gioia ben nascosta

    Per mia opinione, puoi crederci o meno nella rinascita, e per quel che so, non c'è l'inferno, se non in terra e da vivi. Il posto bellissimo dove si trova ora il tuo gattino, si chiama paradiso, perché non gli manca nulla ed è felice con se stesso, navigando nel mare del riposo, del benessere.

    Come esiste il Paradiso, esistono altri mondi, che però sono interpretati in modo distorto. Non esistono mondi cattivi, esistono solo mondi compatibili e incompatibili con la nostra anima. E' poco probabile che si capita in un mondo incompatibile, e tuttavia sembra che la Chiesa come istituzione sappia che i cattivi ci vanno lì. Almeno ci minaccia ad ogni occasione con questa prospettiva poco alettante. Sottolineo che questa è mia opinione, non si sa mai...

    C'è anche una fase intermedia, che in cristiano si chiama Limbo. E' la zona dove avviene lo smistamento. Gli esseri viventi, quando lasciano il loro corpo materiale, attendono prima di destinarsi, per vedere se la loro scelta è stata giusta, o comunque, per vedere come il mondo va senza di loro. Infatti si sente la loro presenza, più o meno a lungo, a volte per anni, a volte per una vita, a volte mai. Di solito si tratta di qualche giorno.

    Finché qualcuno rimane minimamente consapevole, rimane nel Limbo, cioè una fase fra essere consapevoli e non. E in questa fase può decidere di sua volontà se tornare o meno.

    Non parlo di cose esoteriche, parlo in parole mie delle cose che sono descritte dettagliatamente nelle bibbia, ma in un linguaggio antiquato, cifrato ed incomprensibile, inoltre mai citato nella messa di domenica (Elia, Re 1/2). Anzi, per dire la verità, non è neanche apprezzato come materia di discussione durante le camminate nei chiostri (difatti ho 'tigrato' quasi sempre da solo).

    Quindi, quando uno si è accertato che tutto andava per il verso giusto o sbagliato, si rivolge verso l'universo, l'infinito, e si muove verso il mondo che più gli piace, come qualcuno che prende un bagno caldo in un mare di benessere, finchè non è immerso del tutto. E lì resta, finché non si stufa

  4. #14

    (IT) Studio

    Allora non c'è ragione migliore che gettarti nella mischia Attenzione a non farti del male, e vorrei ricordare (non solo a te, soprattutto a me stesso) che non sono i migliori voti che garantiscono il successo, ma le idee.



    La cosa peggiore che ti può capitare, è qualcuno (singolare o in gruppo) che dice che una tua idea non vale la pena mettere in pratica, o perché non c'è applicazione, o perché va un po' contro corrente. Per dare un esempio, mi sono impegnato nella grafica, musica e matematica, in tempi in cui questi erano un sogno proibitivo per i PC. Oggi ho quattro prodotti in archivio, una libreria grafica che potrebbe far invidia a chiunque, un synthesizer (che uso ancora), un compressore dati migliore dello zip, e una libreria per calcolare con i numeri grandi. Non credo che venderò mai un singolo pezzo, perché i "grandi" hanno un migliore marchio, hanno conquistato il mondo con cose che valgono il giusto, che tutto sommato sono bellini.

    Questi programmi attendono però il loro momento, un qualunque evento può essere "il" momento. Più che altro, attendono qualcuno che li prende in mano e li vende, perché, pur essendo un programmatore evoluto, sono un pessimo rivenditore, e mi mancano le idee per combinarle in qualcosa di molto utile a questo, attuale mondo...

  5. #15

    (IT) Sincerità

    Vedi, la sincerità è molto semplice, non ha bisogno che mi ricordo cosa ho detto, pensato o fatto. Molte volte la sincerità ferisce, perché è diretta. Per non ferire, bisogna essere un grande oratore, e conoscere bene le persone, sia in genere che singolarmente. Non significa di essere diplomatico, cioè trasformare un 'si' o un 'no' a 'nì', ma spiegare il proprio pensiero, e nei fatti agire similmente, senza ricorrere ad artifici e linguaggi difficili.

    Sono cose che non si imparano dalla società, anzi. Più che altro richiede sensibilità, grandi porzioni di buon umore, autostima e la conoscenza dei propri limiti. Il fatto è che tutti possiamo essere così, perché fondamentalmente lo siamo, ma la mancanza di conoscenza di noi stessi ci induce paura. Paura di pensare ed agire con naturalezza. Io ho avuto moltissima paura nel passato, di tutto e di tutti, talmente tanta che mi sono reso conto che dovevo cambiare qualcosa.

    Come primo passo mi sono ritirato in Italia (sono tedesco), a 22 anni, e per 7 anni sono stato quasi esclusivamente da solo. Poi ho cominciato a cercare il contatto, prima dai monaci, poi fuori. Fino a 29 anni non sapevo parlare ed esprimere me stesso, ma avendo perso la paura negli anni di solitudine, ero capace di apprendere l'arte del parlare meglio, a modo mio però.

    Il conflitto di incompatibilità religiosa mi ha insegnato molto a livello linguistico, e che non si possono convincere le persone, se non tramite argomenti precisi. I miei argomenti erano molto temuti, perché avevo le fondamenta e sapevo di cosa stavo parlando. Alcuni frati erano imbarazzato dal fatto che ciò che dicevo era onesto, ed espresso anche nei fatti. Quindi, ragionando, avevano l'impressione che le altre cose di cui parlavo (ma non comprendevano), dovevano essere altrettano veri, e questo non potevano ammettere, perché era contro la vaga dottrina della Chiesa. Cioè non sapevano a chi dare retta.

    Ti voglio fare un esempio semplice, ricorrente. La Chiesa è convinta che il Dio è uno solo, è onnipotente, e non c'è nulla che gli sfugge. Se è vero, non c'è motivo per cui si prega, in quanto è già al corrente .

    Tuttavia, la preghiera fatta in un certo modo, non è 'pregare', ma cercare un contatto con lui. E avendo avuto un contatto molto intenso, si possono sapere delle cose, che vanno al di là della fede, cioè cosa si crede o dovrebbe credere. Appena che si acquisisce questa sapienza, non c'è più spazio per la fede, in quanto fede significa 'credere'. Come si può allora esprimere il 'sapere'?

    La Chiesa non da spazio a chi 'sa', perché si sente inferiore e senza scopo. Finché credi, sei benvenuto, ma quando sai, ti respinge, eppure è stata lei ad insegnare come si viene a sapere, a livello teorico. Quindi ho raggiunto il verdetto, che pur insegnadoti come 'sapere', la Chiesa non vuole che ti metti in moto per raggiungere te stesso, e scoprire chi è Dio, quale ruolo ha, e soprattutto insegnare ad altri come si viene a 'sapere'.

    E' tutto molto semplice, e non si ha bisogno di grandi cose, è sufficiente che ascolti te stesso. Sempre. E che agisci di conseguenza. Questo chiamo il 'sano egoismo'. Perché se noi siamo figli di Dio, dobbiamo avere qualcosa di lui, e se lo scopriamo, diventeremo potenti, più che altro temibili avversari di coloro che pretendono tutto il sapere per sé, come appunto, i frati e preti.

    Le poche eccezioni che ci sono, si possono contare su una sola mano. Questi erano esiliati in un monastero lontanissimo, in mezzo al nulla, dove potevano essere loro stessi a tutti gli effetti, e dove la gente veniva volentieri, perché potevano dire e fare quel che li pareva senza dover temere la mano pesante del ministro di Dio.

    La sapienza rende le persone molto tollerante, ed è in contrasto con la rigidità di chi crede fermamente in qualcosa che non sa, eppure, pur non sapendo, sa che in fondo è errato, e deve alla sua pigrizia e alla sete di potere la mancante sapienza. Quindi non può che odiare chi sa, ed emarginarlo a tutti i costi. Anche al costo di sentirsi un deficiente e un peccatore. E difatti, se esistono peccatori, allora lo sono i preti, che dicono ma non fanno, e se fanno, non dicono, e non fanno mai cosa dicono di fare, agli altri.

    Chi invece dice e fa, in coerenza con ciò che dice e fa, è onesto, ed è il più grande nemico di chi ha il potere, perché il potere della persona sincera è senza limiti, e può essere regalata, senza dover temere ripercussioni spiacevoli.

  6. #16

    (IT) Vita da cani

    Non credo che devo temere alcun danno fisico, morale o spirituale dalle cose che dico e scrivo. Poiché questo forum è pubblico, chiunque può leggere il nostro discorso fuori programma.



    Vedi, le mie sofferenze erano terminate dopo il ritiro totale, in un posto dove erano solo capre, galline, conigli, terra abbondante, e il bosco. Vivevo letteralmente con la mano in bocca, e per tanta gente era un vero mistero come potevo sopravivere senza un soldo in tasca. O quasi. Ho venduto qualche programma scritto su carta (paper-ware, di allora di uso frequente), e con la consulenza alla famosa Microsoft per alcuni componenti per il futuro Windows 2.0. Tagliavo la legna a mano, ogni giorno qualche quintale, e quando arrivava la stagione fredda, vendevo, a camionate. E con il ricavato, 6 mila Lire al quintale, mandavo avanti la barracca. Poi andavo a dare una mano ai viticoltori, e a cogliere le olive. Così assumevo un po' di cibo nutriente per tutto il periodo, ingrassavo per necessità, e ho avuto molti amici per le necessità. Infatti, qualche volta mi auto-invitavo per fare una bella scorpacciata . Non ho mai chiesto soldi, e non me ne hanno dato, ma cibo c'era sempre, e vestiti, un posto dove dormire anche, se era necessario. Quel che non si potevano spiegare, come potevo tagliare tanta legna in un anno a costo zero. Poi non ho tagliato, tranne rari eccezioni, piante vive, ma ho raccolto tutto il legname morto, salendo anche sugli alberi. Il mio bosco, di un ettaro, non bastava, e così ho ripulito tutta la vicinanza, con il tacito consenso, in quanto poi diventavano percorribili, puliti e sani. Avevo un caprone che poi mi tirava la legna a casa.

    Non era molto contento di questo lavoretto, ma non si è mai ritirato, perché poteva andare con me per il mondo, e naturalmente con le sue femmine, di cui andava molto fiero :cool:.

    Più in là avevo anche maiali, non da macello, ma da "cova". Con loro ho fatto similmente, solo che erano molto più espansivi ed era difficile farli tornare a casa. Si vede che sono più intelligenti. Comunque non mancavano mai alla doccia settimanale con acqua calda e all'abbondante mensa fornita da tutti i negozi alimentari della zona, due volte la settimana. Se dovrò fare ancora il contadino, prenderò di nuovo maiali, perché sono molto amichevoli, hanno umore, cercano di comunicare, ti danno dei nomi a secondo l'umore, sono tolleranti e, quando sono piccoli, veramente bei cuccioli, molto meglio dei gatti o cani. Il loro unico difetto è che hanno una fame continua, che però è anche un pregio, perché imparano letteralmente tutto correlato al cibo. Per prova ho fatto mangiare il maschio quanto voleva, di crusca, e si pappava 15 chili secca, diluita in acqua fa circa 25 chili, prima di mostrarsi totalmente disinteressato anche al cibo prelibato, come le caramelle, e non faceva un solo verso quando ho dato da mangiare agli altri, che avevano già quasi sfondata la porta della stalla. Sebbene sono piuttosto ruvidi fra di loro, non si azzardano mai a mordere, se non per motivi ben precisi e plausibili.

    Contro tutte le previsioni dai vicini, non si sono mai ammalati, nessuno è stato morso, hanno fatto il doppio di maialini previsti, non erano grassi, sebbene molto forti (grazie alle camminate), non puzzavano e il letame era direttamente utilizzabile nell'orto. Non ho mai visto un tale verde in tutta la zona che attorno alla stalla, con la porta sempre spalancata, e non ho mai più mangiato carote con lo spessore di almeno 5 centimetri con ottimo sapore e salute. Guarda che questi crescevano in poche settimane, e gran parte riciclavo, perché non ce la facevo a mangiare tutto da un pezzzetto di terra 3x6 metri. Infatti è una cosa che voglio rifare, ma stavolta in modo diverso, soprattutto su un pezzo di terra tutto mio. Non importa dove, ma che sia privo di proprietari che poi vogliono indietro il loro terreno pulito, concimato e: bello. Forse il tempo è passato, ma credo che se andassi dalle parti da dove vengono tutti gli immigrati, avrei buone probabilità di poterlo fare, senza che qualcuno mi rompe le scatole. Prima di farlo ho letto i libri di Seymour, un orticoltore di Inghilterra. Mi ha dato tante idee, e le ho messo in pratica, mescolate con le mie...

    Ok, ora chiudo, forse faremo un giorno un allevamento assieme!?! Fra 20 anni circa.

  7. #17

    (IT) Mucche

    Per allevare le mucche ci vuole molto spazio. Una mucca ha bisogno di 2 ettari di prato, per non comprare nulla, ma è anche un animale molto semplice da tenere, perfino più che "accessoriato" per il nostro clima. Non hanno bisogno di una stalla, soltanto un tetto da qualche parte, non si ammalano mai, e sono generalmente molto gentili, tranne con cani e capre. Seppoi hai meno spazio, va bene ugualmente, ma devi comprare il cibo che manca, e questo può costare molto.

    Non c'è bisogno che si allevano animali per uccidere. Anche perché volendolo fare, bisogna rispettare una montagna di leggi, che sono assolutamente assenti per gli allevamenti atipici, come quello che ho fatto io. L'allevamento di bestiame per rifornire gli altri allevamenti (da produzione carne / latte / uova), non richiede i criteri normali, anzi. Quel che conta è la robusta costituzione, la salute, e l'aspetto fisico. Tuttavia non è proprio bellissimo sapere che i cuccioli allevati dovranno poi stare per il resto della loro vita in una stalla puzzolente, ma ho trovato che alcuni allevatori hanno considerato il mio esempio e hanno trasformato le batterie in magazzino, hanno il loro territorio recintato e tengono gli animali allo stato brado, con riduzione di costi enormi, aumento della qualità dei loro prodotti (da 3 stelle a 5), e quindi un guadagno maggiore sia in termini economici, sia di stima globale (consumatori), sia in termini di tempo. Effettivamente, il branco si mantiene in salute da solo, rovina sì il terreno (maiali), ma nello stesso momento non c'è più bisogno di tagliare l'erba, potare gli alberi, nulla. Però è una questione di esempio. Se non si può mostrare che funziona meglio, e se non si fanno conoscere le cifre del guadagno, non cambiano strada, come è anche giusto. Nessuno vuole rischiare la propria esistenza.

    Sai che bellezza sapere che non ti devi alzare alle 4 la mattina per fare i lavori pesanti, mungere il latte che nessuno vuole ecc. Invece prendi poco, fai un formaggio coi fiocchi (ogni mucca = 15 litri = 1.5 kg formaggio, anziché 40 litri di latte qualità scadente), fai vitellini sani che bevono il latte della loro madre, in gran parte (25 litri), e se non vuoi fare il formaggio, lo lasci tutto a loro, e prendi il latte dopo lo svezzamento naturale, quindi dopo 6-8 mesi. Una mucca da poi circa 5-8 litri al giorno, che è più che sufficiente, e il formaggio lo vendi ad amici e conoscenti, e dato che il prezzo è 5 volte di quel che dovrebbe essere, potrai vendere tutto senza problemi, sottobanco. Non c'è nessuno che può proibirti farlo. Poi ti posso anche dire come fare il vero parmigiano, l'ho scoperto per incidente. E' una questione di acidi che subentrano nella fermentazione.

    Hai presente quelle pere acidi (selvatici, non mi ricordo come si chiamano), che assumono poi in maturità il colore marrone marcio, e solo in quel stato sono appena commestibili? Il succo di loro, mescolato col latte appena munto, dano il sapore e cosistenza giusti. Stagionare per 2 anni, et voilà, grana di prima qualità! Ci vuole poco, circa 20 grammi per 15 litri, anche meno, se fai solo un tipo di formaggio, e una volta partito, puoi prendere dalla "madre" quanto basta. Ogni tanto però bisogna rifarla, perché invecchiando diventa acida di suo.

  8. #18

    (IT) Scienza e magia

    Sì, credo nella magia, ma più che altro so che esiste e che fa parte inseparabile del mondo visibile. Il mondo magico influisce attivamente su tutto, come anche viceversa. Non è una questione di credere o non credere, e non è una questione di scienza, ma di energia.

    La scienza cerca di misurare ogni fenomeno, e ogni cosa misurabile fa in qualche modo parte della scienza. Fino a poco tempo fa, l'elettricità era considerata magia, oggi è scienza. Molto tempo fa, il fuoco era magia, oggi è scienza.

    Una volta la terra era piatta, sebbene c'erano fin dall'antichità più remota racconti diversi, dai sognatori e viaggiatori astrali, e perfino mappe abbastanza dettagliate. Oggi è scienza perché qualcuno è stato lanciato nello spazio e ha testimoniato che è così.

    Tuttavia, la terra era sempre rotonda, e i sognatori lo sapevano già da prima. Si attribuisce la scoperta alla matematica e alla deduzione derivata dalla forma di altri oggetti nello spazio, confermato ulteriormente dagli astronauti. Non si da alcuna importanza al fatto che prima dell'era matematica e nautica spaziale sia stata possibile la scoperta della terra in modo diverso, sia del sistema solare, sia dell'universo.

    Se la scienza fosse in grado di misurare, percepire il corpo astrale, non si troverebbe nulla di strano che qualcuno sia in grado di sapere cose impensabili. Se la scienza fosse in grado di rilevare l'energia portante del pensiero, si accorgerebbe che non viaggia nello spazio, ma nel tempo, e quindi segue altre regole di quelle finora conosciute.

    Se la scienza fosse in grado di comprendere cosa sia sapienza, potrebbe sfruttare il sapere in modo esponenziale, come appunto lo fanno alcune persone poco credibili alla scienza. Perché fanno cose inspiegabili, come ad esempio essere contemporaneamente in due posti diversi.

    Ma c'è anche un fattore diverso, di rilevante importanza. L'energia della magia deve essere acquistata, accumulata, con molta pazienza e cura. Una volta raggiunto il livello giusto, si potrà sfruttarla, o semplicemente lasciarla come è. Sicuramente sarebbe uno spreco di convincere persone che non credono in nulla, se non in strumenti fisicamente collocati nei laboratori, in qualcosa che finora non potrà essere rilevato.

    Sebbene questa caratteristica è razionale e in molti casi perfettamente ok, la scienza si auto-esclude dalla scoperta di energie fantastici, che potrebbe catapultare sia la scienza che l'umanità nell'esplorazione dei mondi sconosciuti, ma parzialmente intuiti, o più semplicemente comprendere la relazione.

    Persone, ed animali, che sono in grado di raccogliere energie diverse da quelle scientificamente valide, sono estremamente deboli nel momento in cui usano questa energia. Ed essendo consapevoli di questo piccolo ma significante dettaglio, non si possono permettere da 'fungere' da animale da laboratorio, solo per consentire all'antiquata macchina scientifica di adeguarsi.

    Mi affascina sia la scienza che la magia, e so che prima o poi, la scienza raggiungerà lo 'stato' ideale per disporre nuovi metodi, che vanno al di là di voler captare il pensiero con una trappola a raggi X, ma so anche che gli stessi scienziati devono credere più in se stessi, e perdere la convinzione che *solo* tutto ciò che vedono, sentono, misurano, sia vero ed unica verità.

    L'universo è troppo grande per dare solo retta agli esseri viventi, abitanti di un minuscolo granello di polvere nell'insieme.

    Se non potessi rinunciare alla mia opinione, per fare spazio a un'ipotesi o un fatto poco plausibile, non mi potrei chiamare scienziato, perché per trovare soluzioni sconosciuti a problemi conosciuti (e viceversa), devo per forza accettare il fatto che la mia sapienza sia incompleta, e che la mancanza di conoscenza di un particolare importante potrebbe derivare dalla mia ostinata opinione di voler avere ragione a tutti i costi, mostrando la mia intolleranza verso conoscenze che mi mancano.

    Lo scienziato non è un operatore che accende e spegne la luce agli strumenti, ma che li costruisce, e per costruirle deve avere almeno un po' di fantasia. E fantasia, secondo voi, è solo un flusso di elettricità caotica od ordinata nei nostri neuroni, basata sull'esperienza di vita, studio e collaborazione? Non credo proprio!

  9. #19

    (IT) Mia donna

    Ogni giorno vedo sua ombra, mi insegue e mi precede. Non comprendo cosa vuole, cosa desidera. Finché cerco, mi è magica e misteriosa. Lei sa, ma non si rivela. Fra le mie braccia mi sussurra, e sento il soffio del suo potere, senza peso, come sale e scende, esplorando. E con il fiato suo, e il fiato mio, siamo sollevati entrambi, volando. Cercando senza cercare, siamo leggeri come piume, e la rincorro, e la attendo...

  10. #20

    (IT) Scienza e magia

    Il puro mago, se si può dire così, sfrutta un'energia diversa da quelle finora riconosciute dalla scienza, senza preoccuparsi però delle prove scientifiche. Lo scienziato invece è alla ricerca di prove per misteri che senza dubbio esistono, ma che non sono raggiungibili con i mezzi finora sviluppati. Per comprendere cosa deve cercare, si rivolge alle persone addatte, cioè maghi, o persone che hanno capacità mentali e spirituali insolite, e più che altro si fa spiegare come riescono a fare certe cose, cosa sentono, e cosa sanno.

    Ci sono diversi tipi di maghi, fra di questi moltissimi imbroglioni, poi quelli che possono fare o percepire cose insolite senza sapere perché e come, ed in alcuni rari casi, possono spiegare cosa e come lo fanno, con significati che sono stranamente molto simili, indifferentemente dalla lingua parlata, e solitamente molto scientifici. I veri maghi non hanno alcun problema spiegare cosa fanno, anche se ascoltandoli può sembrare che sono completamente fuori di testa. Sono però in grado di mostrare nessi al mondo conosciuto, e dare spunto per ricerche leggermente diversi dal solito, e possono dare consigli validi per la costruzione di nuovi strumenti.

    Hanno un'estremamente accurata conoscenza della vita e del mondo, delle persone, degli animali e delle piante, e non lasciano mai nulla al caso. Non si servono di mezzi intermedi, come bacchette, carte, acqua o sfere di cristallo, non ne hanno bisogno, ma possono usare oggetti per dare conferma delle loro opere quando necessario. Nessun mago avrà uno studio dove accoglie gente, e non cercherà l'attenzione della folla, anzi. E in nessun caso si fanno pagare, né con viveri, né in denaro, né con altro. E' difficile riconoscerli, e solo per puro caso si può incontrarne uno. Normalmente vivono da solo, e svolgono un lavoro che li lascia liberi, ma nello stesso tempo cercano i posti dove ci sono moltissime persone, come nelle stazioni dei treni, dove stanno un po' appartato a guardare tutti e nessuno nello stesso tempo.

    Non sono particolarmente religiosi, in nessun caso fanatici, molto sensibili e gentili. Non sono persone che si devono temere, anche se a volte si comportano in modo strano e temibile.

    In altre parole, un mago imbroglione vende la sua arte, che si basa molte volte soltanto sulla conoscenza basilare degli uomini, e si arrabbia moltissimo appena si mette in forse un qualsiasi atto.

    Il mago vero ride o piange, e ti consiglia qualcun'altro. Non cerca mantenere la sua faccia, perché non ha nessuna, e non perde nulla se tu scegli una strada diversa. La loro migliore capacità è saper attendere, e ascoltare. E non hanno sempre una soluzione pronta. E più precisamente, non hanno alcuna soluzione per i problemi umani.

    Però possono dare buoni consigli, perché conoscono molte persone, e sono tutto sommato stimati da chi li conosce, anche soltanto marginalmente.

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